Oggi è il 32° compleanno della legge 164/82, ma non voglio festeggiare una legge che vorremmo vedere abrogata in favore di una migliore e al passo con i tempi.
Voglio celebrare un movimento trans che, pur di almeno 50 volte inferiore in numero a quello d'oggi, negli anni '80 riuscì a far rispettare a questo stesso stato quel che loro pretendevano: il riconoscimento come donne, perché a quei tempi ci si operava all'estero e in Italia si era fuori legge.
La 164, legge sanatoria, legge nata perché ormai era un dato di fatto che ci fossero donne nate maschio, operate, che non potevano più essere ignorate, ha risposto all'esigenza che delle donne transessuali manifestavano nel 1982 e ha permesso alle persone transessuali di inserirsi nella società.
La storia si ripete. Oggi ci sono anche gli uomini transessuali, per i quali l'intervento di RCS (rettifica chirurgica del sesso) è un terno al lotto (ma spesso lo è anche per le MtF). Ci sono almeno 5 persone che in Italia vivono senza essersi operate, ma che hanno già ottenuto il cambio anagrafico, c'è l'ordinanza n. 14329/2013, in cui la Corte di Cassazione ritiene sia sospetto di incostituzionalità l'automatico scioglimento del matrimonio quando uno dei due coniugi cambi sesso, oggi sappiamo che mutilare genitali di bambini nati con genitali atipici (intersessuali) significa plagiarli nell'anima. Oggi c'è il disegno di legge 405.
Oggi ci siamo noi, noi che urliamo NO ai tribunali e SI all'autodeterminazione.
Firma la petizione http://goo.gl/BFjLxD
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