"La sofferenza quotidiana di Vittoria, in questo momento è quello di essere apostrofata al maschile dal docente che la chiama per l'esame, o l'imbarazzo alle Poste, al momento di ritirare una raccomandata o in qualunque luogo («e fate caso a quanto vi capita spesso», dice) sia necessario esibire un documento di riconoscimento. E c'è la vergogna di doversi mettere nella fila "sbagliata" quando si va a votare. «E quella di cercare un alloggio per studentesse e sentirsi rispondere che devi andare con i maschi».Insomma, l'imbarazzo di essere, al massimo, un «travestito». «Una volta - racconta - il poliziotto di una Volante mi ha fermato di proposito per commentare, dopo avere preteso i documenti, che "la sua estetica non combacia con il suo nome", minacciando di portarmi in Questura; un'altra volta, in centro, dei bulli mi dileggiavano e un vigile urbano poco lontano al quale ho chiesto aiuto, con un sorrisetto si è rifiutato di intervenire». Ma Vittoria va avanti. Ha cominciato un volantinaggio nella sua, come in altre facoltà per sensibilizzare chi incontra sulla petizione e ha intenzione di continuare la sua opera nelle strade del centro. «E mi sto accorgendo - dice - che le persone, fortunatamente, sono più avanti della politica che risulta ostile di fatto verso i transgender. Perché non sono mai stati trattati e approvati i disegni di legge per modificare quella normativa?».
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Ma
la sofferenza quotidiana di Vittoria, in questo momento è quello di
essere apostrofata al maschile dal docente che la chiama per l'esame, o
l'imbarazzo alle Poste, al momento di ritirare una raccomandata o in
qualunque luogo («e fate caso a quanto vi capita spesso», dice) sia
necessario esibire un documento di riconoscimento. E c'è la vergogna di
doversi mettere nella fila "sbagliata" quando si va a votare. «E quella
di cercare un alloggio per studentesse e sentirsi rispondere che devi
andare con i maschi».
Insomma, l'imbarazzo di essere, al massimo, un «travestito». «Una volta - racconta - il poliziotto di una Volante mi ha fermato di proposito per commentare, dopo avere preteso i documenti, che "la sua estetica non combacia con il suo nome", minacciando di portarmi in Questura; un'altra volta, in centro, dei bulli mi dileggiavano e un vigile urbano poco lontano al quale ho chiesto aiuto, con un sorrisetto si è rifiutato di intervenire».
Ma Vittoria va avanti. Ha cominciato un volantinaggio nella sua, come in altre facoltà per sensibilizzare chi incontra sulla petizione e ha intenzione di continuare la sua opera nelle strade del centro. «E mi sto accorgendo - dice - che le persone, fortunatamente, sono più avanti della politica che risulta ostile di fatto verso i transgender. Perché non sono mai stati trattati e approvati i disegni di legge per modificare quella normativa?». - See more at: http://www.lasicilia.it/index.php?id=115818/sicilia/%ABdonna-in-un-corpo-da-uomo-lotto-per-la-mia-vera-identita%BB&template=lasiciliait#sthash.JV4rBfEA.dpuf
Insomma, l'imbarazzo di essere, al massimo, un «travestito». «Una volta - racconta - il poliziotto di una Volante mi ha fermato di proposito per commentare, dopo avere preteso i documenti, che "la sua estetica non combacia con il suo nome", minacciando di portarmi in Questura; un'altra volta, in centro, dei bulli mi dileggiavano e un vigile urbano poco lontano al quale ho chiesto aiuto, con un sorrisetto si è rifiutato di intervenire».
Ma Vittoria va avanti. Ha cominciato un volantinaggio nella sua, come in altre facoltà per sensibilizzare chi incontra sulla petizione e ha intenzione di continuare la sua opera nelle strade del centro. «E mi sto accorgendo - dice - che le persone, fortunatamente, sono più avanti della politica che risulta ostile di fatto verso i transgender. Perché non sono mai stati trattati e approvati i disegni di legge per modificare quella normativa?». - See more at: http://www.lasicilia.it/index.php?id=115818/sicilia/%ABdonna-in-un-corpo-da-uomo-lotto-per-la-mia-vera-identita%BB&template=lasiciliait#sthash.JV4rBfEA.dpuf
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